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CELLE AL LITIO

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Messaggio Da ROSS84 Mar Gen 20, 2009 3:52 pm

La pericolosità delle celle Lipoly
Sulle celle al litio ne abbiamo sentite di tutti i colori vediamo di fare un po' di chiarezza, rispetto alle celle NiCd le Litio sono decisamente più pericolose, ma cio' non toglie che anche le NiCd lo siano, provate a mettere in corto una 2400 bella carica e vedete se dopo qualche secondo non inizia a fischiare e poi scoppia.
Il principale pericolo delle Lipoly è dovuta al fatto che il gas sprigionato in caso di sovraccarica/sovrascarica eccessiva della cella è particolarmente infiammabile, ora dato che la cella è praticamente sigillata ermeticamente si presenta il problema che sprigionando gas la cella si gonfia come un palloncino dato che non ha nessuno sfogo e surriscaldandosi il gas all'interno rischia di incendiarsi con inevitabili conseguenze.
In campo commerciale sulle celle al litio viene posizionato un circuito di controllo capace di monitorare tensione e corrente (vedi foto in basso), ma su quelle per uso modellistico non è possibile in quanto le correnti in gioco sono troppo elevate, quindi per evitare qualunque problema è bene attenersi a tutte le precauzioni di uso descritte più avanti e consigliate dal costruttore della celle.
Alla fine le batterie al litio hanno solo bisogno di un minimo di attenzione da parte dell'utente offrendo in cambio molto di più.

Uso e scelta delle celle Lipoly
La scelta del giusto pacco è comunque abbastanza complessa, il primo problema è la tensione di funzionamento, con le celle NiCd ed NiMh avevamo ampie possibilità di scelta visto che ogni singola cella aveva una tensione di 1,2volt, le celle al litio invece hanno una tensione di 3,7 volt per cella quindi mettendole in serie otteniamo 3,7-7,2-11,1 (tanto per citare le configurazioni più comuni). Scegliere se volare con 2 o 3 celle Lipoly alla fine è piuttosto arduo vista la notevole differenza di tensione, eventualmente prima di scegliere dobbiamo fare i conti con le correnti assorbite.
Il secondo problema è proprio la corrente max che possono erogare, infatti come abbiamo già detto se si superano le specifiche tecniche la cella si rovina abbastanza facilmente e nei casi peggiori (leggi cortocircuito) può gonfiarsi come un palloncino ed esplodere.
In genere le celle sono accompagnate da un foglietto che vi informa su queste specifiche, la momenclatura usata è uguale a quella delle NiCd ed NiMh ovvero xC, dove la "C" si riferisce alla capacità della cella e la x al moltiplicatore, esempio:

Un pacco dalla capacità di 1200mA con capacità di scarica di 5C significa che possiamo prelevare fino a 6000mA (1200 x 5) se invece la capacità di scarica è di 10C possiamo prelevare 12000mA e così via.

Nei datasheet delle celle trovate 2 valori di corrente quella continua erogabile che viene indicata con la dicitura Maximun Costant discharge current (o simile), mentre quella di picco Maximum Peak discharge current (o simile) con a volte indicato anche il tempo in secondi, la corrente continua erogabile è il parametro da prendere sempre in considerazione visto che determina il quantitativo di corrente che puo' scorrere nell'uso normale, quella di picco di solito ha un tempo di utilizzo troppo limitato.
Nel caso abbiate bisogno di correnti maggiori non dovete far altro che mettere in parallelo più pacchi batterie (obbligatoriamente identici come caratteristiche e capacità), ad esempio se abbiamo 2 pacchi da 5C otteniamo una scarica totale di 10C, con 3 pacchi da 5C otteniamo 15C e così via.
Per l'uso delle Lipoly è vivamente consigliato adoperare un amperometro in modo da trovare una migliore accoppiata elica/motore/batterie, infatti a parte la pericolosità di una sovrascarica, c'è il dettaglio che hanno un costo tutt'altro che trascurabile ed è facile rovinarle con un assorbimento eccessivo.

Configurazione delle celle
In commercio le celle Lipoly vengono vendute sia sfuse che in pacchi già preconfezionati con celle in serie ed in parallelo, per identificare la configurazione dei pacchi si usa la seguente nomenclatura "XsYp" (es 2s1p, 3s1p, 2s2p) dove il valore della X identifica il numero di celle in serie che formano il pacco (mettere una cella in serie all'altra serve ad aumentare la tensione del pacco) mentre la Y è il moltiplicatore che ci dice il numero di pacchi in parallelo (2 pacchi in parallelo avranno la tensione del singolo pacco ma una capacità pari alla somma delle capacità dei 2 pacchi).

Esempio

2s1p, significa che il pacco è formato da 2 celle in totale (2x1) quindi abbiamo una tensione di 2x3,7volt=7,4volt ed una capacità pari al valore del singolo pacco.

3s1p, significa che il pacco è formato da 3 celle in totale (3x1) quindi abbiamo una tensione di 3x3,7volt=11,1volt ed una capacità pari al valore del singolo pacco.
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